“Al chiarore malinconico della Luna, Beethoven ha dedicato la più famosa e struggente “Sonata” della storia della musica.
Questo Mandala di Giada Zammitti, forse il più delicato e difficile della sua collezione, è un tentativo audace di portare in forma grafica e cromatica il più complesso e contraddittorio dei sentimenti umani. Accarezza il cuore e allo stesso tempo gli fa male, e poi dal patimento sorge una promessa di gioia; e così via, in una spirale senza fine.
In Moonlight, gioia e patimento sono così indissolubilmente legati, da richiamare l’ineffabilità della musica.
Sul ciano e il magenta, attraverso volute circolari di fiori di loto, domina, nel blu profondo, il canto notturno della Luna.
È un altro Mandala dell’interiorità abissale, mistica; perfetto per coloro che, oltre ad apprezzare l’arte, amano la silenziosa compagna della notte.”
COS’È UN MANDALA
Il mandala è un disegno geometrico sacro che ha origine in antiche tradizioni religiose e spirituali.
Spesso è rappresentato come un cerchio con intricati motivi e simboli che si irradiano dal centro.
Il termine “mandala” deriva dalla parola sanscrita “cerchio” e rappresenta l’universo o lo spazio sacro al suo interno.
I mandala sono utilizzati come strumenti di meditazione, riflessione spirituale e crescita personale.
Si ritiene che aiutino gli individui a connettersi con la propria interiorità, a trovare equilibrio e armonia e ad accedere a uno stato di coscienza superiore.
Il disegno di un mandala è altamente simbolico. La forma circolare rappresenta la completezza e l’unità, ricordandoci l’interconnessione di tutte le cose.
Il centro del mandala è considerato il punto focale, che rappresenta il centro del nostro essere o l’essenza divina dentro di noi.
Creare o impegnarsi con i mandala può essere una pratica trasformativa, che offre un percorso di pace interiore, di scoperta di sé e di crescita spirituale.