“Il seme, emergendo dalla terra, attua le sue potenzialità nel fiore; quindi, il secondo è lo sviluppo del primo in una trasmutazione senza soluzione di continuità. Alla sintesi e all’elaborazione cromatica del simbolo floreale è dedicata la seconda opera di Giada Zammitti nell’ambito della geometria sacra.
Presso tutte le Tradizioni sapienziali della Terra, il simbolo floreale è considerato analogo a quello della “coppa”, tanto che si parla del “calice” di un fiore, con esplicito rimando all’idea di ricettacolo, matrice, contenitore, e anche grembo. Nel caso specifico, “il fiore della vita” presenta sei petali (ove sei, per nulla a caso, è il primo numero della sezione aurea).
Secondo la maggior parte degli studiosi di simbologia, inoltre, il sei manifesta le virtù di equilibrio, perfezione e bellezza; e, nel caso specifico, è l’evoluzione “tridimensionale” del fiore a quattro petali, ove ogni petalo raffigura i quattro elementi fondamentali: Fuoco, Acqua, Terra Aria. In altri termini, il passaggio dal quattro al sei, aggiunge al quaternario di base le simboliche dimensioni verticali dello Zenit e del Nadir, in una compiuta espansione cosmica.
Giada Zammiti, come già nel precedente “Il seme della vita” esalta la pura simbologia geometrica con l’aggiunta di soli tre colori: giallo, rosso e blu; il primo per porre il rilievo l’energia; il secondo l’amore, il terzo l’abbandono alla pace.
Anche in questo caso, ne “Il fiore della vita” troviamo un prezioso spunto di meditazione, se non un raffinato tema d’arredo. ”