Seme della vita

“Quest’opera, “Seme della vita”, potrebbe essere classificata come la prima di una trilogia dedicata alla vita; le altre sono: “Fiore della vita” e “Frutto della vita”.
Una definizione di “vita” non è semplice, né scontata come sembra, e questo è dovuto al suo essere una totalità indivisa che nulla lascia fuori da sé e che quindi, non avendo limiti, né confini, non può essere classificata e racchiusa in una cornice.

Il seme è la prima e più immediata metafora dell’esistenza; che si sviluppa sempre da un principio-seme, a una maturazione-fiore, fino a un compimento-frutto.
Nel seme c’è già tutta l’informazione, l’energia e la sostanza di ogni successivo fiore e frutto che da esso si svilupperà; per tale ragione esso è sempre stato simbolo per eccellenza delle potenzialità di ogni vita e di ogni mondo. È quindi la matrice prima della creazione; e comprende in sé l’armonia e le perfezione di tutto ciò che da esso prenderà forma e materia nel tempo.

Giada Zammitti, partendo da questa evidenza, commenta cromaticamente l’indescrivibile nell’unico possibile: MOSTRANDOLO direttamente all’esperienza visiva e alla coscienza. Sta qui il valore di questa creazione: nella capacità di far esplodere i limiti delle forme grafiche attraverso la cromatica, fino a lasciar tracimare l’essenza.

Zammitti parte dalla matrice, o seme, appunto: un interseco di sfere, simbolo di compiutezza e perfezione, che danzano sia originando da un fiore centrale a sei petali, sia definendolo, in un gioco grafico superbo, coi suoi archi.
Questo modello sembra emergere da uno sfondo blu, ai cui estremi svolazzano ali stilizzate; le sfere e il fiore sono accarezzati dal rosso e dal giallo.

Opera oltre ogni scala di valore, come la vita stessa; per tutti: artisti, collezionisti, per chiunque sia vivo.”

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